Le mani sono tra le parti del corpo più esposte in ogni attività lavorativa, tanto che le lesioni alle mani rappresentano quasi un terzo di tutti gli infortuni sul lavoro.
I requisiti generali e fondamentali che “devono possedere tutti i tipi di guanti destinati alla protezione dai rischi lavorativi sono definiti nella norma UNI EN 420”.
I guanti devono “essere progettati secondo le condizioni d’impiego...”: è “cura del fabbricante, progettare e fabbricare guanti destinati a rischi specifici , mentre è cura del datore di lavoro effettuare una scelta oculata del guanto stesso in modo da ridurre il più possibile i rischi derivanti dall’attività lavorativa” come da Decreto legislativo 81/2008 attraverso una idonea valutazione dei rischi.
I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) degli arti superiori, sostanzialmente costituiti da guanti, sono “dispositivi realizzati per proteggere le mani e/o gli arti superiori da rischi:
- meccanici (tagli, graffi, abrasioni ecc.) - UNI EN 388 e UNI EN 381;
- biologici (schizzi, contatto con materiale biologico ecc) - UNI EN 374/1/2/3;
- fisici (freddo UNI EN 511, caldo UNI EN 407 - suddivisi in tre categorie in base al grado di rischio - , tensioni elettriche UNI EN 60903, ecc);
- chimici (contatti con prodotti e preparati pericolosi, radiazioni ecc.) - UNI EN 421 e EN 374.
Maggiori informazioni nell'opuscolo del servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna che spiega le differenze, e come sceglierli, in base al rischio che devono proteggere.